BERGAMO - Consegnata al Vescovo Beschi la statuina del Presepe 2024, raffigurante un’imprenditrice artigiana del Made in Italy
È giunta alla quinta edizione l’iniziativa, promossa da Confartigianato e Coldiretti in collaborazione con Fondazione Symbola, che prevede la realizzazione e la consegna di una statuina simbolica del presepe ai Vescovi delle Diocesi italiane, con l’obiettivo di mettere in evidenza i valori dell’impresa di territorio e dell’artigianato, valorizzando allo stesso tempo la tradizione millenaria del Presepe iniziata da San Francesco.
Dopo “l’infermiera anti Covid” del 2020, “l’imprenditore che usa la tecnologia” del 2021, l’imprenditrice della manutenzione del verde del 2022 e il giovane apprendista accanto al suo maestro del 2023, per il 2024 si è scelto di rappresentare il tema della qualità del Made in Italy attraverso la riproduzione di un’imprenditrice artigiana del settore caseario, a incarnare la ricerca della materia prima, la cura delle produzioni, la certificazione e tracciabilità dei prodotti, il riconoscimento del valore aggiunto che l’artigianalità esprime.
Anche quest’anno il nuovo personaggio del Presepe è opera del maestro artigiano leccese Claudio Riso eccellenza artigiana nella produzione artistica in cartapesta.
La statuina del Presepe 2024 è stata donata questa mattina al vescovo di Bergamo, Monsignor Francesco Beschi, nella sede vescovile di Bergamo, in Città Alta, dai rappresentanti di Confartigianato Imprese Bergamo e Coldiretti Bergamo.
All’incontro con Sua Eccellenza il Vescovo erano presenti il Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Giacinto Giambellini con il Direttore Stefano Maroni, il Presidente di Coldiretti Bergamo Gabriele Borella con il Direttore Carlo Loffreda e la responsabile di Coldiretti Donne Elena Lazzarini.
"Siamo particolarmente onorati di omaggiare il nostro Vescovo con questa statuina del presepe, un'opera che celebra un'imprenditrice del Made in Italy, realizzata da un abile maestro artigiano – ha dichiarato il Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo, Giacinto Giambellini. Questa statuina, realizzata con la stessa cura e passione che ogni artigiano dedica al proprio lavoro, non è solo un simbolo di bellezza, ma rappresenta anche il valore fondamentale dell'artigianato italiano: l'arte di “fare” che si tramanda di generazione in generazione, attraverso il lavoro di mani esperte e cuore appassionato. Ogni creazione nasce da una profonda attenzione alla ricerca della materia prima migliore, garantita da un accurato controllo delle produzioni e dalla certificazione e tracciabilità dei prodotti, che rendono unico e inconfondibile il nostro Made in Italy. L'artigianato è un'arte che non conosce confini e, proprio come il nostro Made in Italy, è capace di raggiungere il cuore delle persone ovunque esse siano. Con questa scelta, vogliamo raccontare la storia di tante donne e uomini che, con coraggio e dedizione, portano il nostro Made in Italy nel mondo, unendo tradizione e innovazione. È un simbolo di un'Italia che sa rinnovarsi restando fedele ai suoi valori di qualità, creatività e attenzione ai dettagli, portando avanti il testimone di una tradizione che è anche il nostro futuro."
“Da sempre il presepe, oltre a trasmettere speranza e serenità, ben interpreta il legame tra la comunità agricola e la fede - ha sottolineato il Presidente di Coldiretti Bergamo Gabriele Borella –. Quest’anno la statuina rappresenta una giovane casara, l’esempio di un’attività che a noi bergamaschi è molto cara. Questa figura non è solo simbolo di una tradizione secolare, ma anche emblema della dedizione, della passione e del sacrificio delle nostre giovani generazioni che, con impegno, portano avanti l’arte casearia bergamasca. La presenza di questa statuina nel presepe vuole sottolineare l’importanza del lavoro agricolo, del ruolo sempre più centrale delle imprenditrici, dell’attenzione alla genuinità delle materie prime e della custodia delle nostre radici. È un tributo al mondo rurale, che ogni giorno contribuisce a garantire qualità, sostenibilità e identità al nostro territorio. Questo momento di incontro per noi rappresenta anche l’occasione per riflettere insieme su come agricoltori e artigiani stanno portando avanti un rinnovato modello di economia integrale e di sostenibilità sociale per rispondere alle sfide future”.
Dopo aver ascoltato con attenzione le difficoltà e le sfide affrontate nei settori dell’agricoltura e dell’artigianato, monsignor Francesco Beschi ha sottolineato l’importanza profonda dell’accoglienza e del valore del lavoro. “Il lavoro, in ogni sua forma - ha detto - non è solo una necessità ma è anche un valore. È una manifestazione concreta della dignità della persona e deve essere riconosciuto e tutelato come tale, soprattutto per chi vive già altre difficoltà. Ogni lavoratore merita giustizia, rispetto e un ambiente in cui sentirsi accolto”.
Per il Vescovo di Bergamo l’accoglienza, non è soltanto un atto di solidarietà, ma un riconoscimento dei valori umani e cristiani. “Accogliere significa riconoscere che il contributo di ciascuno è essenziale per la crescita e la coesione sociale” ha detto e ha evidenziato l’importanza di affrontare le varie questioni legate a queste problematiche con una visione di sistema.
Al termine dell’incontro il Vescovo ha impartito la benedizione ai presenti estendendola anche a tutti i collaboratori e alle loro famiglie, con gli auguri per le prossime festività.
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